lunedì 10 giugno 2019

Canada 2019, l'indignazione ... a giorni alterni.

Tanto è stato il clamore (quelli che hanno studiato direbbero l'hype) per l'episodio di domenica, che sento il bisogno di un mezzo più strutturato rispetto al buon twitter per esprimere le mie opinioni.

Togliamo l'elefante dalla stanza è iniziamo col dire che non trovo corretta la penalità inferta a Vettel domenica. Tuttavia, a costo di prendermi delle pernacchie, faccio sommessamente notare che la sanzione è tutt'altro che abnorme (sì, tra sbagliato e scandaloso esiste una zona grigia, amici). Siamo, dunque, dinanzi ad una sanzione figlia di una manovra al limite in una zona grigia del regolamento che quattro poveri tapini (tre commissari e un pilota) si sono trovati a dirimere sulla base di qualche filmato, due telemetrie e una discreta voglia di cacciarsi nei guai (bastava non scontentare chi ha più tifosi ...)

Dunque, penalità sbagliata ma non scandalosa o inventata. 

Sgombriamo ora il campo da un paio di argomentazioni preoccupanti, tra cui "bisognava decidere tenendo conto che era in ballo il primo posto" (signori, le decisioni si prendono valutando le dinamiche per quelle che sono, senza guardare chi è coinvolto e cosa si gioca: una manovra è corretta o meno a prescindere che riguardi la prima o l'ultima posizione), oppure il mitico "ascoltiamo il pubblico" (per il televoto ci sono i realty o i talent ...).

Venendo ad un tavolo più interessante, parliamo di chi davvero ha il diritto di indignarsi per la penalità e sono (siamo, dai) in pochini: quelli che commentano gli episodi con una linea di pensiero e non in base al colore delle vetture coinvolte. Quelli che hanno una visione un minimo strutturata che prescinde dalle logiche di parte.

Non ci travestiamo da sepolcri imbiancati (qualche discreta disamina di parte l'abbiamo fatta anche noi di Pass_garagista) ma penso che un minimo di dignità l'abbiamo confermata.  

Perché chi commenta - dicendo magari a questo giro una cosa giusta - solo in base a logiche di parte, non merita di essere considerato credibile. Non ottiene il consenso che vorrebbe e, in definitiva, risulta indisponente.

E i team? E i piloti? Ahia ... qui tocchiamo il tasto dolente ... ma dolente per davvero. Quello che serve è che i protagonisti si riuniscano e discutano seriamente di come deve funzionare la F1. Come comporre i collegi dei commissari, quanti piloti mettere in commissione, preparare le casistiche utili per avere un'idea un minimo chiara di cosa si possa fare in pista. 

Bello, vero? Ma forse è più bello schierarsi di volta in volta dove conviene di più (altro che purismo ...) e arraffare quei due punticini o quella coppa di polistirolo da mettere in bacheca.